lunedì 9 marzo 2020

La vera storia del pirata Long John Silver (Bjorn Larsson) recLauAlb

Salotto in Biblioteca del 27/09/2018
«La vera storia del pirata Long John Silver» di Bjorn Larsson

Commento di Laura Albino

Ma sarà proprio vero che  come nella vita da ogni azione, da ogni evento ne scaturisce un altro, così pare che succeda anche nel mondo della letteratura: una storia scritta, il più delle volte tende a sollecitare altre scritture creando collegamenti senza fine.  Il romanzo di Stevenson, “L'isola del tesoro” chiude le sue pagine con le testuali parole di Jim: “Di Silver non si seppe altro. Quel terribile uomo di mare da una gamba sola è finalmente fuori dal cerchio della mia vita; ma io credo che abbia ritrovato la sua vecchia negra e viva contento insieme a lei e al capitano Flint. Così almeno giova sperare, posto che non par molto probabile che la felicità lo aspetti nell'altro mondo”. Trattasi quindi di una vicenda che sembra non aver chiuso il cerchio della narrazione, ed ecco, che a distanza di anni, irrompe a gamba tesa Larsson, riappropriandosi di quella parte, si mette nei panni di Long John, il personaggio fantasmagorico nato dalla fantasia di Stevenson, per affidare nelle sue mani una penna affinchè possa completare con alcuni pezzi mancanti il puzzle, secondo le aspettative di ogni lettore. Silver comincia così a dar voce ai suoi ricordi, racconta di sè andando a ritroso, a cominciare da quando era quartiermastro sulla nave del capitano Flint, uno dei più pericolosi uomini conosciuti nella storia della pirateria; così facendo rivela delle verità intorno ad un periodo storico, sociale ed economico il XVIII secolo detto “secolo d'oro”, in cui le grandi potenze europee impegnate nell'attività del commercio marittimo navale, accanto al trasporto delle merci, hanno favorito la tratta degli schiavi neri, azione che ha garantito l'ingigantire delle loro ricchezze, in particolar modo quelle della nazione britannica che infatti ha riempito le casse reali consentendo l'ampliamento della più grande flotta navale: la Royal Nevy. Tali attività commerciali marittime, protette dai bucanieri inglesi, hanno però dato il via libera al prolificare di un vero fenomeno: quello della pirateria, un'attività illecita praticata da avventurieri senza scrupoli che trafficavano nei mari per recuperare illegalmente tesori e merci di ogni genere: le loro azioni erano abbordaggi, rapine e saccheggi di bottini. Si trattava di uomini senza prospettive di un futuro migliore, erano votati ad affrontare qualsiasi rappresaglia perchè per loro la vita non aveva alcun valore. Si sottoponevano quasi come schiavi alla vita di bordo, fatta di regole molto dure volte alla sottomissione e all'obbedienza al loro capitano. Le loro identità venivano annientate e per evadere alla sopraffazione e alla mancata speranza di libertà, l'uso smisurato dell'alcool risultava essere l'unico mezzo di aiuto alla sopravvivenza. Silver, tratteggiato da Stevenson come uno dei più pericolosi uomini nella storia della pirateria, con Larsson cambia identità, e si presenta a noi lettori come uomo vero, umano, perchè il suo essere risulta avere una triplice natura: fisica, mentale e spirituale; riacquista una vera dignità umana, risulta dotato non solo di un corpo ma, soprattutto di una mente, di un cuore e di un'anima. Silver a differenza della ciurma, non solo ama la vita, ma desidera che questa sia libera senza costrizioni; lotta per difendere la propria e quella altrui, infatti è sempre dalla parte dell'equipaggio per sostenere e aiutare i deboli e gli indifesi. Bellissime le pagine in cui emerge la sua grande capacità di difendere la causa degli schiavi di bordo, riesce a comunicare con essi pur non conoscendo la loro lingua, stabilisce una forte intesa attraverso lo sguardo, con quei suoi occhi che sanno parlare soltanto con la voce del cuore. Ama sfidare le varie menti, lui è un uomo dei saperi, delle conoscenze e poi, consapevole che per gestire situazioni rischiose per sé e per gli altri deve conservare una mente lucida, non beve alcool per poter essere presente a se stesso. Il suo è un mondo fatto di passioni, è un uomo che sa amare le donne, la sua delicatezza e il suo rispetto nei loro confronti si rivela impareggiabile. È padrone della propria vita, sa come utilizzarla e sa cosa farne di essa, è un grande avventuriero , ma soprattutto un uomo con una coscienza: sembra voler avviare  quel processo di umanizzazione nei confronti degli schiavi neri e pare che il suo unico obiettivo sia proprio quello di fare battaglia a quei commercianti furfanti e senza scrupoli. È in questo nuovo ruolo che Larsson riabilita Silver smentendo una nostra concezione del tutto negativa ed errata nei suoi confronti soltanto perchè apparentemente il suo agire ben si allontana dal nostro vivere quotidiano. Attraverso la vera storia di L. J. S. lo scrittore vuole condurci alla consapevolezza di cosa sia l'uomo nella sua vera essenza, di cosa significhi essere umano, e ce lo fa capire sostituendo a quel “traditore dell'umanità“, a quella figura nebulosa tanto famosa per le sue brutalità tanto da rendere insonni le notti di Jim, un nuovo Silver, un uomo buono, altruista che aveva un unico obiettivo quello di porre fine ad un commercio illecito che schiavizzava tutti gli uomini neri: egli difendendo quella gente di colore che chiamava “fratelli”, si  rivela in tutta la sua grande umanità. Pertanto, se un giorno molto lontano, quando la sua storia non sarà più letta, solo allora, quel pirata giustiziere affrontando la morte lo potrà fare a testa alta, ma ciò  forse non accadrà mai,  perchè Larsson ci fa  congedare da lui con la piena convinzione che Silver non solo sia realmente esistito ma che esiste e che continuerà ad esistere, perchè dal suo nascondiglio sulle coste del Madagascar, come un fantasma, continuerà a proteggere e a  difendere i suoi fratelli neri.
Larsson scrivendo la vera storia di Silver, non solo ha creato un grande mito conferendogli l'immortalità ma, avendo lasciato il suo scritto sulle pagine di un libro, anch'egli insieme a Silver, continuerà a vivere facendo di quella storia rugiada che non evaporerà mai al sole.
ORA LASCIA CHE IL VECCHIO SILVER TI DIA UN BUON  CONSIGLIO. IMPARA A RACCONTARE STORIE. IMPARA A INVENTARE E MENTIRE. TE LA CAVERAI SEMPRE . RESTAR MUTO E NON AVERE RISPOSTE È LA COSA PEGGIORE CHE POSSA CAPITARE AD UN UOMO. SEMPRE CHE TU VOGLIA DIVENTARE UN UOMO, SI CAPISCE. ALTRIMENTI NON IMPORTA.