lunedì 23 marzo 2020

Il pomeriggio di un piastrellista (Lars Gustaffson) recLauAlb


Salotto in Biblioteca del 26/10/2017
«Il pomeriggio di un piastrellista» di Lars Gustaffson

Commento di Laura Albino

Torsten un anziano piastrellista, dopo anni di duro lavoro, si ritrova ridotto ad una esistenza privata di tutto: intorno a sé nulla ha un significato, è una persona fortemente demotivata e non vede un futuro all'orizzonte. Il suo unico figlio è morto in giovane età, sono morti anche sua moglie ed il suo cane; rimasto solo, tutto gli è crollato addosso ed ora vive questa stagione della sua vita in netta solitudine ed isolamento. 
Quel giovedì mattina, fu svegliato da un campanellino e da una voce che lo invitava a compiere un lavoro di restauro in una casa abbandonata, quello spazio dell'anima dove ogni umano vive la dimensione più intima e autentica della vita. Persona sensibile e ricettiva accoglie il messaggio come un monito: «È l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi» ( Seneca ). Questa chiamata, decodificata come un presagio o uno strano presentimento, gli fa prendere all'improvviso la piena consapevolezza della sua triste condizione e del suo grande fallimento esistenziale per non aver mai trovato riscontro con quanto desiderato o progettato. Quella voce interiore quindi, lo mette difronte ad una nuova situazione: deve fare i conti con se stesso perchè è arrivato il momento di fare una verifica intorno al proprio vissuto. Il pomeriggio è il tempo che precede la sera, è un tempo prezioso che gli viene concesso per comprendere il senso della sua esistenza prima che arrivi il buio, si tratta di rimboccarsi le maniche e giocarsi il tutto per tutto. Torsten, deve ripercorrere il passato attraverso i ricordi, le immagini, deve riesumare ogni cosa, si tratta di fare un lavoro di recupero e di restauro per cui non ha più tempo a sufficienza: deve pianificare tutto e senza contare sull'aiuto di nessuno. 
Torsten, senza riflettere su chi mai potrebbe usufruire di quella sua opera, si fornisce degli attrezzi utili e si immerge in quell'ambiente tanto sconosciuto; ora però ha bisogno innanzitutto di fare chiarezza e guardare le cose con occhi nuovi. Si tratta di fare un percorso esplorativo in uno spazio abbandonato da tempo e, l'unico percorso da seguire è quello di connettersi con tutto il passato. Deve fare leva su ogni risorsa a sua disposizione ripescando dalla mente tutte le esperienze vissute: i suoi incontri, le sue amicizie, i suoi sogni, la sua attività lavorativa, facendo i conti con l'influenza subita dalle grandi trasformazioni ambientali, sociali, economiche e soprattutto confrontandosi con quelle presenze nascoste di cui non è mai riuscito a cogliere l'essenza. Servendosi del filo che ha condotto la sua vita, ripercorre con ordine la sua esistenza e man mano che ogni mattonella viene collocata nel giusto spazio, l'opera prende forma fino alla compiutezza restituendole un senso. L'aver ripercorso il suo vissuto, a cominciare dal saper dare ascolto a quella voce da bambino, non solo lo ha aiutato a cogliere quanto di meglio ci sia stato in esso, ma soprattutto gli ha consentito di interpretare quelle presenze misteriose e invalicabili che andavano oltre i confini e al di sopra della sua ragionevolezza. La sua ultima messa in opera, compiuta in tempo utile e così ben riuscita lo riscatta dal fallimento, il suo passato ora disvelato, gli consente di recuperare un assetto spirituale perduto e di sperare nell'inizio di una nuova vita. Quell'ultimo pomeriggio non doveva andare sprecato per Torsten, doveva risolvere una situazione personale di cui egli stesso era stato il vero responsabile. Complimenti Torsten hai saputo giocarti il tutto per il tutto.