giovedì 14 giugno 2018

La mia presenza - 21/11/2017 (Giuseppe Milella)

LA MIA PRESENZA
Quando i miei passi non carezzeranno più la terra,
mi ritroverai celato in quell’affascinante gioco di colori,
caldi e chiaroscuri custoditi in un tramonto,
nell’allegro volo di una rondine in primavera,
in quelle foglie d’autunno ingiallite dal tempo e trasportate dal vento,
in un flebile raggio di sole che timidamente filtra dalla finestra,
nel lento fruscio delle onde del mare che si perdono in un azzurro infinito.
Avvertimi lungo ogni strada che percorri nel corso della tua vita,
nei miei gesti ormai andati , nelle mie poesie e nel mio ricordo.
Sarà lì nel profondo dei tuoi pensieri e della tua anima, che ritroverai la mia presenza.


domenica 10 giugno 2018

Da sotto il pergolato - 10/03/2018 (Enzo Diana)

Da sotto il pergolato guardo il sole
che sta creando prismi di colore,
il primo pomeriggio è un batticuore
di margherite, glicini e di viole;
seduto all’ombra dolce del patio
socchiudo gli occhi, preso dai pensieri,
tanti gli anni passati e sembra ieri,
rivedo quel bambino che ero io;
c’era qualcuno che ora non c’è più
e c’erano le storie raccontate,
di gnomi e poi di principi, di fate,
la fantasia volava fin lassù;
…e vola ancora la mia fantasia,
quel pergolato è un tuffo nel mio cuore,
scrivendo adesso sfido ogni dolore
col coraggio dell’anima… POESIA.

La mano stanca posa - 11/03/2018 (Enzo Diana)

La mano stanca posa sopra il foglio bianco,
il cuore muto assorbe il suo dolore sterile,
l'occhio si fissa sul delirio vuoto,
la mente insegue ancora un sogno vano.
La mano corre adesso sulle rime,
il cuore ora la segue piano, piano,
l'occhio si desta, vede il suo destino,
la mente si ritempra nel pensiero.
La mano forse sa qual'è il cammino,
il cuore sopravanza il suo domani,
l'occhio si volge indietro, non è invano,
la mente sa, ma impara e cresce ancora.

Cartoline da Milano Tempo di Libri 2018

Cartoline da Milano Tempo di Libri 2018, un resoconto della fiera letteraria attraverso le parole di quattro protagonisti dello stand Autori Youcaniani: Franca Turco, Franco Tessaro, Roberto Sallustio, Gianfranco Gagliardi.
Il titolo è un omaggio e un ricordo delle vecchie cartoline con cui anni fa ci si scambiavano emozioni, pensieri, sentimenti, anche se i testi ospitati sono più lunghi di quelli che avrebbero trovato posto in una cartolina.
In coda all'articolo i link delle videinterviste realizzate da Gianfranco Gagliardi e degli articoli sull'argomento usciti sui nostri blog.
Anche quest'anno ho avuto modo di partecipare in maniera indiretta, portando i miei libri e contribuendo alle spese per lo stand, grazie all'impegno degli autori/autrici che hanno animato il nostro stand, promuovendo i lavori di tutti.


https://foglidiversi.blogspot.it/2018/03/cartoline-da-milano-tempo-di-libri-2018.html


Più in là del mio ricordo - 19/03/2018 (Enzo Diana)

Più in là del mio ricordo,
in un giorno lontano,
incominciò quel sogno
che ci prese per mano,
nascevi con la voglia
di diventare grande,
tu, ramo di una quercia
che aveva perso ghiande;
hai preso dalla vita
l’arte dell’avventura
e ce l’hai raccontata,
senza alcuna paura,
se ci sembravi ostile,
eran solo gl’intenti,
adesso lo sappiamo,
di vederci contenti;
ci hai reso quel che siamo,
a volte eri invadente,
ma niente di quei giorni
è stato inutilmente;
sempre vivo è il ricordo,
e adesso va più in là,
sogniamo l’avventura,
è grazie a te papà.

Capire il respiro solo da un soffio - 23/03/2018 (Susanna De Mattia)

Capire il respiro solo da un soffio,
captare il ritmo solo da un tocco.
Carpire il colore dall'alone lunare.
Capire il suono caduto in mare.
Calmare la calma
che ondeggia adagiata.
Camminare nel sole
a notte avanzata.
E cantare un canto che sa di neve
quando un fiore sboccia
e nessuno lo vede.
Susanna De Mattia

Tingerei di Rosso - 23/03/2018 (Susanna De Mattia)

Tingerei di rosso oltre le rose,
il mondo.
D'amore rosso son io.
E sono d'azzurro gli occhi tuoi d'oceano
dove a specchiar si posa,
limpido,
il mio cuore.


Susanna De Mattia


Vorrei che il mondo mio - 23/03/2018 (Enzo Diana)

Vorrei che il mondo mio
fosse dentro il tuo cuore,
fatto d’ogni desìo,
di prati verdi in fiore;
vorrei che questa vita
non fosse una bugia,
fatta di compromessi
e voglia di andar via;
vorrei che l’erba voglio,
che mi hanno fatto odiare,
fosse quello che è,
la pianta dell’amore;
vorrei, una volta tanto,
il bene per me stesso,
perché sei il mondo mio,
perché ti voglio adesso!

Il cuore del poeta - 23/03/2018 (Giovanni Capotorto)


Il cuore del poeta

Rimane muto
il cuore del poeta.
Ascolta il vento,
guarda verso il sole.
È inutile,
ormai non ha parole.
Cerca ancora,
cerca inutilmente
eppure quella voce lui la sente.
Sarà ora,
domani o forse un giorno,
ma quella voce qui farà ritorno.

Avverto un profumo di antico - 24/03/2018 (Susanna De Mattia)

Avverto un profumo di antico,
di fiore pulito,
di lino e di spighe,
di chiaro di luna.
M'inebria l'odore
d'infanzia lontana
di cuore tra i monti.
Ascolto un abbraccio fiorito
che sembra svanito.
Ma è vivo.
Oh figlio lontano
ti vivo.


Susanna.

Un ramo, un simbolo - 25/03/2018 (Enzo Diana)

Un ramo, un simbolo,
un segno di speranza,
ma spesso, solo,
ti lava la coscienza…
…e pace sia,
non solo in due parole,
la pace vera
è luce più del sole…
…ed ecco senti
un brivido di pelle
e fra le ciglia
si accendono le stelle…
…e rialzi gli occhi
trovi le parole:
“la pace sia con te”…
…se guardi il sole…

Cala il sipario per un vecchio clown - 26/03/2018 (Giovanni Capotorto)

 
Cala il sipario per un vecchio clown 

Venne un vecchio clown,
chissà da dove,
chissà perché.
Venne
e stette lì a giocare
o, come dicea lui,
a recitare.
Ridea la gente
seduta sugli scanni,
obliata ormai da tutti i suoi affanni.
Mi guardò con i suoi occhi stanchi
e mi diede in mano due colombi bianchi.
Andò avanti ancor per ore e ore,
ma nei suoi occhi io potei vedere,
potei capire
lo sguardo strano di chi sta a morire.
Poi il vecchio si accasciò,
in un istante.
Qualcuno rise,
qualcuno pianse,
qualcuno stette lì senza capire
e senza saper neanche cosa dire.
Guardai ancora
e vidi gli occhi spenti
di chi andò via senza lamenti.
Andò via così,
come era venuto
e a noi lasciò solo il suo sorriso
e il suo saluto.

 ---
Condivido un ricordo: giusto 30 anni fa partecipavo a Bari al Premio Levante 1988 con la poesia "Cala il sipario per un vecchio clown".
Questo l'articolo che scrissi qualche anno fa in proposito.

Il fantasma del cuore - 27/03/2018 (Enzo Diana)

Il fantasma del cuore
stride nei miei sensi,
trascinando con sé
i ricordi perduti
e il pensiero
di perdere il ricordo
mi rende inviso
pure il tuo pensiero
e un'anima fantasma
vaga nella mia mente,
percorre il lungo tunnel
che porta alla coscienza,
è lì che il ricordo perduto
catturava il pensiero,
è lì che, malgrado il mio cuore,
ho relegato il sogno.

Non come me - 27/03/2018 (Enzo Diana)

Se l’involto di carta - 27/03/2018 (Enzo Diana)

Se l’involto di carta
di quel dolce rubato
e il profumo di un libro
letto e dimenticato
si confondono adesso
nei lontani pensieri
ed il cuore ritorna
suo malgrado al tuo ieri…
forse adesso il tuo mondo
è un vestito un po’ stretto,
fors’è che la tua vita
ti fa adesso difetto…
sarà quella paura
di guardare lo specchio?,
sarà… non ti sei accorto
che di colpo sei vecchio?

Aspettavo d'amar piano - 27/03/2018 (Susanna De Mattia)

Aspettavo d'amar piano.
Sentivo stridere le nubi dal lembo obliquo di una finestra.
E il dondolio sonoro di abeti e lecci danzanti al vento.
Lo statico verde erboso trasluceva di nuovi trifogli.
Un canto striato di sole di marzo e
una cinciallegra che inneggiava dal tetto.
E cosi, piano, aspettavo d'amar.

E se la vita ti presenta il conto - 27/03/2018 (Enzo Diana)

E se la vita ti presenta il conto
chiedi conto alla vita di occasioni
che hai recluso finora nel tuo tempo,
tarpando le ali delle tue emozioni;
ora senti che il treno è già passato,
ma il cuore sopravanza la stazione,
non puoi frenarlo, né lasciarlo indietro,
è lui che ti trascina alla tenzone
e lotta la ragione contro il cuore
e l’anima ha la meglio sulla mente,
ti rendi conto che non vuoi soffrire
e intanto passa il treno inutilmente,
hai rinunciato all’anima e al dolore,
l’hai evitato zittendo il tuo sentire,
ma dentro il cuore sai cos’è l’amore,
non l’hai scordato, ma non lo vuoi capire.

Perchè non hai pensato - 27/03/2018 (Enzo Diana)

Perché non hai pensato
di chiudere la noia
in quello scrigno magico
ch'è la realtà del sogno?,
là dentro dove il cuore
ha nascosto i tuoi sensi
e dove è seppellito,
adesso, anche l'amore,
là sono i desideri
che non hai mai voluto,
ci sono i tuoi vorrei
che non hai posseduto,
se guardi laggiù in fondo
ci trovi pure lei,
ciò che significava
solo adesso lo sai,
hai chiuso quello scrigno
con i sogni, la gioia,
ora hai perso la chiave
e ti resta la noia.

Pensieri informi - 27/03/2018 (Enzo Diana)

Pensieri informi, parole mute,
visioni cieche, corse cadute;
rami divelti, fiori appassiti,
aridi semi, frutti marciti;
a volte è questo il senso dei giorni,
di sole andate, senza ritorni;
però nell'anima, oltre al dolore,
c'è ancora un limbo chiuso nel cuore;
là quei pensieri prendono forma,
quelle parole nessuno ferma;
vedi una luce dietro le ciglia,
pure se corri quasi ti abbaglia;
i rami han messo nuove radici,
i fiori ormai sbocciano in baci;
il nuovo seme sfida la foglia,
il frutto acerbo cresce di voglia;
il senso è giusto nella tua vita,
segui il percorso, vedi la meta;
l'anima schiude il limbo del cuore,
scende una lacrima... scopri l'amore.

Vorrei che il mondo mio - 29/03/2018 (Enzo Diana)

Vorrei che il mondo mio fosse dentro il tuo cuore,
fatto d’ogni desìo, di prati verdi in fiore;
vorrei che questa vita non fosse una bugia,
fatta di compromessi e voglia di andar via;
vorrei che l’erba voglio, che mi hanno fatto odiare,
fosse quello che è, l’erba del batticuore;
ho rinunciato a stelle, a sogni e desideri,
ne ho fatte cose belle, ma son finite ieri,
subivo quel presente sperando nel futuro
e ho visto ad ogni svolta, davanti, solo un muro;
il sogno ricorrente era quasi un presagio,
ma poi una volta sveglio, difficoltà e disagio;
mai rompere gli schemi, sfuggire al mio controllo,
mai essere me stesso, giù da quel piedistallo;
vorrei sognare ancora, rivivere il mio sogno,
però con gli occhi aperti, non chiusi dal bisogno;
vorrei che nel mio mondo guardassi nel destino,
entrandoci con te, con gli occhi di un bambino.

E il tempo si intristì - 30/03/2018 (Enzo Diana)

E il tempo si intristì senza ragione,
il sole non si è reso mai capace,
perché nel mondo tanta fu emozione
e il mondo, ancora adesso, non ha pace;
è il tempo che non trova le risposte
al sole che riscalda come ieri
un mondo che, di tante cose viste,
racconta solo sterili pensieri;
il tempo forse riuscirà, col tempo,
a capire che il sole è uno strumento
del mondo che ha bisogno, come un lampo,
di un mondo nuovo con più sentimento;
è tempo adesso di sentire il bene
di un sole specchio di un amore puro,
il mondo grida che non ci appartiene,
ma l’uomo, adesso, ha ancora il cuore duro.

È solo in alto che dovrai guardare - 31/03/2018 (Enzo Diana)

È solo in alto che dovrai guardare,
perché lassù è la fonte della luce,
se guardi in basso mai potrai capire
quello che a vita vera ci conduce;
vita che può sembrare anche d’inferno,
ma non guardarti accanto a cercar colpe,
cercati dentro se ti senti stanco
ed alza gli occhi, non sfuggirti sempre;
alza lo sguardo verso quelle mani,
sembrano tese a te come un invito,
faranno strada verso il tuo domani,
dolce, se sai sperare l’infinito;
se guardi il volto, poi, la gioia è vera,
leniscono, quegli occhi, ogni dolore,
qualunque inverno rinasce a primavera,
volgi lo sguardo a Lui e al Sacro Cuore.

Vorrei di tanto in tanto - 31/03/2018 (Enzo Diana)

Vorrei di tanto in tanto
non frenare
gli impulsi che mi vengono
dal cuore,
vorrei che non avessi
quel controllo
che mi fa stare sopra
un piedistallo,
vorrei non fossi sempre
io d’esempio
e dei miei sentimenti
farne scempio,
vorrei per me non fosse
poi normale
aver l’ottavo vizio
capitale.

Campane risuonano a festa - 01/04/2018 (Enzo Diana)

Campane risuonano a festa,
nell'aria le vibrazioni,
quel suono dentro la testa
già suscita mille emozioni;
risate argentine di un bimbo,
un trillo dal dolce rumore,
la musica viene dal limbo,
è gioia per il tuo cuore;
il cielo che soffia nel vento,
disperde il suo sibilo lieve,
la sua melodia è un incanto,
se c'è, danza pure la neve;
la voce di un usignolo
rallegra d'un tratto la via
e scopri che mai sei da solo
è Pasqua, c'è ancora poesia.

Muovo i passi - 03/04/2018 (Susanna De Mattia)

Muovo i passi sui toni neutri del silenzio.
Dall'alto ascolto
senza fiato
le ultime gocce
che rintoccano nella sera.
Il cuore pulsa
mentre la notte culla
i suoi battiti stanchi.

Ti sei mai visto gli occhi - 08/04/2018 (Enzo Diana)

Ti sei mai visto gli occhi dall’interno,
al primo sguardo forse è solo il nulla,
ma se le condizioni son d’Inferno,
fors’è che ti vedrai lì nella culla
e con Avidità vorrai l’amore,
perché un bimbo conosce solo il bene,
ma la Stupidità del tuo rancore
costringerà poi l’anima in catene
e Collera verrà come reazione,
tu non sai ancora il vero dove sta,
volevi solo un poco d’attenzione,
desiderasti un po’ d’Umanità,
e poi di punto in bianco cadde il velo
dal cuore e tu scopristi il sentimento,
trovasti allora un angolo di Cielo,
incominciò da allora Apprendimento,
Credevi in te, anche se Parzialmente,
e cominciasti a vivere sereno,
hai Dato tanto, lo fai continuamente,
ora la vita ti soddisfa appieno
e adesso stai forgiando il tuo domani,
niente più ostacoli lungo il tuo cammino,
ritroverai il tuo karma nelle mani,
all’interno degli occhi è il tuo destino.

All'ombra di un ulivo - 20/04/2018 (Giovanni Capotorto)


All'ombra di un ulivo

All’ombra di un ulivo,
simbolo della pace,
c’è un uomo in una tomba:
ascolta la sua voce!
Voce di gran profeta,
dice oggi la gente,
inutil servo di Dio,
direbbe lui umilmente.
Parla di pace e amore,
ma non sono parole,
parla di tempi nuovi,
di una speranza vera.
Lo hanno deriso in tanti
quel prete sognatore,
lo hanno chiamato pazzo,
come nostro Signore.
Ma la sua voce ancora
risuona nel mio cuore
e spero di vedere
un dì i frutti d’amore
che ha sempre seminato,
anche col suo dolore.
Oggi Dio l’ha chiamato
al suo consiglio a fianco
e solo si riposa
di un tempo il corpo stanco.
Quella croce di legno
che gli solcava il petto
un dì possa tornare
con lui a farci diletto.
Grazie, don Tonino
per quello che ci hai dato
e spero che un giorno
di me non sia pentito.
I miei sogni li ho persi,
ma non ho dimenticato
quel che le tue parole
nel mio cuore han costruito.
Se un giorno sarò degno
di entrare in Paradiso
vorrei che il gran portone
mi aprisse il tuo sorriso.


Ventidue anni fa, il 20 aprile del 1993, moriva don Tonino Bello, indimenticato presidente di Pax Christi e vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovina...

Sarà vuoto ma caldo - 22/04/2018 (Susanan De Mattia)

Sarà vuoto ma caldo,
guscio silenzioso
dal riverbero blu.
Uguale a ieri,
come domani .
E l'oggi bussa senza aprire.
Nonostante il sole,
manca luce.
Spengo le ultime
sottili lampade.
Domani sarà giorno, tiepido
languore scalzo.
Promettimi ancora
un giorno.

Susanna

Magari in quelle rime - 15/04/2018 (Enzo Diana)

Magari in quelle rime
c'era un mondo fatato,
ma no, quello c'è sempre
non l'ho dimenticato,
forse c'era la gioia
di un dolce fiorellino
oppure era la noia
dell'inutil destino,
certo su quel foglietto,
soltanto una minuta,
c'era un pezzo di me,
una poesia perduta.

La libertà che s'era imprigionata - 25/04/2018 (Enzo Diana)

La libertà che s'era imprigionata
tra le spire intricate dell'inganno,
cercava di sfuggire dall'affanno
di una menzogna buia ed ovattata,
trovò un appiglio in fondo alla coscienza,
era il gancio di un sogno mai finito,
parvenza di un barlume d'infinito,
vi si aggrappò con tutta la speranza
e finalmente quella gabbia schiuse,
come fosse di petali corolla,
si ricordò d'essere altera e bella,
sfuggì all'inganno e il fato si concluse.

E c'era una volta un bmbino - 29/04/2018 (Enzo Diana)

E c’era una volta un bambino,
un sogno, un’idea, un pensierino,
viveva nel mondo del mai,
nel mondo degli astri più bui;
di fiabe faceva la vita,
dei sogni inventava la meta,
cresceva ascoltando le fole
da stelle e galassie lontane;
svezzato di quelle memorie
ancestrali oltre ogni confine;
è bianco il cavallo dei sogni,
nel limbo è il suo primo destriero,
ricorderà sempre quei posti,
quaggiù… nella vita davvero.

sabato 9 giugno 2018

Con lo sguardo ti perdi - 01/05/2018 (Enzo Diana)

Con lo sguardo ti perdi
lungo il viale del tempo,
il cuore controvento
e intorno prati verdi;
i pini a far da sfondo
a un nido di pensieri,
com’era bello ieri
quando ti aprivi al mondo;
bastava d’erba un filo
o un papavero rosso,
sognavi a più non posso,
non ti sentivi solo:
adesso guardi muto
quel quadro, come fossi
tra i papaveri rossi
e accenni ad un saluto;
di certo sei convinto
che non hai mai lasciato
il viale, i pini, il prato,
il cuore controvento;
quel quadro è la tua vita,
percorri sempre il viale,
a volte puoi star male,
ma non è mai finita;
essere ancor sé stessi
è l’unico percorso,
non è mai tempo perso
tra i papaveri rossi.
(enzo diana)


Ancora due solchi - 02/05/2018 (Enzo Diana)

Enzo Diana
Ancora due solchi
sul campo del cuore,
l’amore per te
e per te poi il dolore,
ancora due righe
nel libro destino,
parole di niente,
con niente vicino,
ancora due strade,
la dritta e traversa,
ancora ti cerco,
ti cerco e ti ho persa,
ancora due vite,
del forse e del mai,
fantasma di un fiore
sfiorito oramai.

Eh sì che il sogno mio - 02/05/2018 (Enzo Diana)

Eh sì che il sogno mio l’avevo fatto
ed era un sogno che sembrava vero,
l’avevo realizzato ed io non c’ero,
il sogno da qualcuno fu disfatto;
allora il cuore si era come arreso,
aveva rinunziato all’emozione,
si trascinava nella sensazione
d’essere oppresso dal suo stesso peso;
e un giorno mi trovai con gli occhi aperti
nell’incubo che il sogno avea celato
tutti i progetti destinati al fato
li vedevo sfumati o resi inerti;
fu allora che dal fondo del mio cuore,
un’ultima scintilla disperata,
accese una speranza mai sognata:
“rivivere nel sogno… un altro amore”.

Quando le voci devono lasciarsi - 02/05/2018 (Enzo Diana)

Quando le voci devono lasciarsi
ed il silenzio è grande più del mare,
i sensi non finiscono di aversi,
continua l’onda pura del pensare;
scivola sulla noia e sul dolore,
valica incomprensioni e compromessi,
s’infrange sugli scogli del torpore
e libera l’essenza di noi stessi;
è allora che, sul viale del destino,
la mano tiene mano al desiderio,
ed ogni fiore colto nel cammino
è un passo verso un mondo straordinario;
là sono i sogni arditi e le promesse,
insieme alle speranze mai sopite,
sono tangenti rase a stelle fisse,
veloci più di schegge di comete;
traversano galassie e buchi neri,
lì fino a dove il tempo è un’impressione,
se tutto questo possono i pensieri,
facciamo che sian solo di emozione.

Poi prese una matita dall'immenso - 11/05/2018 (Enzo Diana)

Poi Prese una matita dall’immenso
e Disegnò colori luci e forme,
nessuna cosa ancora aveva un senso
quando quel caos divenne come un carme,
Ha disegnato cielo, nubi e vento,
Ha fatto di universo la Sua tela,
se fino allora nulla aveva tempo,
da allora in poi fu Vita e il tempo vola,
ora facciamo scempio dei colori,
spegniamo quella luce con la guerra,
dalle brutture ci chiamiamo fuori
e dalla tela ricadiamo in terra,
apriamo ancora gli occhi dell’amore,
vedremo la bellezza nel disegno,
vive nella natura, è in ogni cuore,
nella tela di Dio sarà ogni sogno.

Cerco quei posti - 18/05/2018 (Enzo Diana)

Cerco quei posti che ci han visto insieme,
immagino nell’aria il suo profumo,
non ha senso tornare nel passato,
ma se ti guardo io rivedo lei.
Odio quella panchina solitaria
complice allora di quel nostro amore,
rivedo i due ragazzi che eravamo,
ripenso a lei, ma guardo ancora te.
Insisto nel voler paragonare
quegli occhi, quei capelli, quella voce,
mi affanno nel cercare una ragione
che spieghi perché penso adesso a te.
E’ a te che penso adesso e lei non c’entra,
cerco quei posti, ma non ricordo niente,
nell’aria che respiro sei il profumo
del fiore che io sento nascere dentro me.
E’ nato in me quel sentimento vero
a cui pensavo ormai di essere immune,
un giorno forse ti saprò parlare,
per ora scusa… sto ripensando a lei.

Quattro rondini in volo - 18/05/2018 (Enzo Diana)

Quattro rondini in volo,
le stagioni perdute,
un'infanzia negata,
primavere sfiorite.
Quattro rondini in volo,
le stagioni assopite,
adolescenza e noia,
estati ormai marcite.
Quattro rondini in volo,
le stagioni cadute,
maturità immatura,
autunni già invecchiati.
Quattro rondini in volo,
le stagioni gelate,
aridità del cuore,
inverni sconsolati.
Quattro rondini in volo,
le età delle stagioni
stanno volando via...
son le ultime emozioni.

Strilla - 20/05/2018 (Susanna De Mattia)

Strilla
favilla
scintilla.
Se brilla ,
dirada pianti
e accende i colli.
Piena
balena
serena.
Se spera,
irradia
e trema..
D' affetti,
d'amori,
di cuori in
in piena.
E' una pena!
E' un'altalena il giorno
in attesa di luna piena.
Magie tra colli
mentre barcolli
e tremi.
Fremi di rabbia e di illusione .
Rodi
e stridi.
O anima in pianto.
E un po' alla volta
ti avveleni .

Nuvole appassite - 23/05/2018 (Susanna De Mattia)

Nuvole appassite striano i bordi dei tetti.
Ricordano le disfatte
di cavalieri spavaldi.
Ancora impronte definite,
pedate appena lasciate
che emanano fatica recente.
Rami sfrangiati, scostati velocemente nella corsa alla meta.
Il cielo ha aperto la sue braccia.
Ora siamo a casa, a liberare le membra, a cullare i pensieri.
Raccontami di te, adesso,
prima che il buio ci avvolga ancora, come ieri.

Sai smetterà di piovere - 23/05/2018 (Enzo Diana)

Sai, smetterà di piovere
un bel giorno
e il sole, con le nuvole
d’intorno,
farà un bel girotondo
attorno al cuore,
libero di giocare
con l’amore,
rincorrerà i ricordi
e le emozioni,
supererà dolore
e delusioni
e infine, quando
stanco di girare,
farà un bel salto
per rituffarsi in mare,
vi troverà,
un po’ sopra l’orizzonte,
la strada che dal cuore
va alla mente
e correrà in quel viale
senza freno,
vestito di colori,
l’amore è arcobaleno.