venerdì 29 gennaio 2021

Il buio oltre la siepe (Harper Lee) recSebAdd

 

 

Salotto in Biblioteca del 28/01/2021

«Il buio oltre la siepe» di Harper Lee



«La mia quarta di copertina» di Sebastiano Addabbo

Come reagì la Critica italiana nel 1962 quando la Feltrinelli pubblicava in Italia il  romanzo della Harper Lee? E qual era l’atmosfera culturale dei potenziali consapevoli lettori dell’epoca? E come spiegare il buon successo di vendite che si verificò, specialmente dopo la indimenticata trasposizione cinematografica?
Neanche l’onnipotente Google può dare risposte a questi interrogativi, né io posso riferire qualcosa a riguardo considerato che all’epoca vivevo la mia spensierata preadolescenza.
Possiamo solo tentare di “ricostruire” alcune situazioni storiche e conseguenti atmosfere sociologiche del tempo che possano permetterci di rivivere quei straordinari anni e ricollegarli alle tematiche enunciate nel romanzo della Lee.
L’Italia viveva il momento magico del boom economico; il Financial Times assegnava nel 1964, il secondo “oscar delle monete” alla Lira Italiana; la frenesia dei consumi sia effimeri che utili irrompevano in una laboriosa popolazione in continuo incremento; e i primi scatoloni magici ci aprivano il palcoscenico del mondo.
E proprio dagli scarni Telegiornali che giungono le prime immagini di realtà per noi del tutto incomprensibili: dalla grande “America” ci arrivano filmati di scontri violenti tra Poliziotti e moltitudini di gente dal colore nerissimo della pelle¸ di incappucciati che bruciano croci cristiane come vessilli di guerra,di storie strane di posti separati per bianchi e neri in autobus,di divieti di matrimonio tra bianchi neri, di scuole solo per bianchi,di linciaggi senza processi di sospettati neri, di processi iniqui di giudici bianchi per imputati dalla pelle scura. Insomma imparammo che esisteva una Società evoluta, moderna, democratica che aveva legalizzato ed istituzionalizzato uno strano modus vivendi : la segregazione razziale.
Ed è in questo “clima” sociale che arriva dirompente il romanzo della nostra Autrice
negli anni sessanta: molti lo considerarono un libro per ragazzi; viene letto nelle scuole specialmente per evidenziare la “frizzante” adolescente protagonista e narratrice in prima persona. Si limitano alla lettura della Prima parte quella che narra
l’ignoto, le paure, le piccole gioie di tre bambini in una comunità rurale del Sud degli
Stati Uniti negli anni della grande depressione. Ma è la seconda parte del libro che fa esplodere tutte le tematiche razziali del tempo storico della narrazione, perfettamente sovrapponibili agli anni sessanta e ancor più drammaticamente attuali nei nostri giorni.
L’attento lettore potrà agevolmente ritrovare tra le righe del racconto i classici motivi
di una contrapposizione razziale ancora oggi non superata: dall’ipocrita perbenismo
di una certa classe media bianca ; dai giudizi frettolosi di prevenuti giudici nei confronti di imputati neri; dall’odio razziale più estremo; dal presunto suprematismo
dei bianchi nei confronti di tutte le altre diversità comprese le disabilità.
Tutti ciò visto con gli occhi di una bambina che con la sua struggente ingenuità
interroga ancora oggi la nostra coscienza sui comportamenti degli adulti.